Capitale cultura 2027, Sant’Andrea di Conza tra le finaliste: il ruolo del SAI-MSNA nel borgo

Nel percorso della Capitale italiana della Cultura 2027 c’è anche il Comune di Sant’Andrea di Conza, inserito tra le dieci finaliste. E nel percorso di Sant’Andrea di Conza c’è anche il centro SAI-MSNA gestito dall’Associazione Irpinia 2000 Onlus, sempre presente in tutte quelle iniziative culturali del paese, dalla Festa del Libro a progetti che rendono protagonisti beneficiari e operatori.

Se guardo al lavoro fatto con il sistema di integrazione, mi sento fiducioso anche rispetto al processo culturale che stiamo provando ad innescare“, ha detto il sindaco Pompeo D’Angola in un’intervista a Orticalab. “Abbiamo aperto il primo SAI nel 2023 e all’inizio c’era diffidenza. Oggi, invece, Sant’Andrea ha dimostrato che, oltre a fare accoglienza, è capace di gestire importanti risorse economiche in un piccolo comune, creando lavoro per molte persone“.

Sant’Andrea multi-culture. In questo borgo dell’Alta Irpinia il 24,82 per cento della popolazione rientra nella fascia tra i 15 e i 34 anni. Il 55,94 per cento è in età lavorativa con un livello di istruzione medio-alto. Sant’Andrea di Conza è inoltre il comune con la maggiore presenza di cittadini stranieri in Alta Irpinia, pari all’11 per cento della popolazione. Sant’Andrea in questo periodo è punto di contatto tra le popolazioni di Africa, Asia, Ucraina. Ma è presente pure una comunità venezuelana, composta da emigranti irpini tornati nel paese d’origine. E il paese è meta estiva di visitatori dall’Australia, anche questi ultimi con radici in provincia di Avellino. Storie diverse, drammatiche o meno, che però si incrociano sul corso e nelle piazze del borgo.

Il ruolo del SAI nel sistema culturale… e non solo. La partecipazione del centro negli appuntamenti di Sant’Andrea di Conza è stata sempre convinta e negli anni ha portato diversi risultati in termini di sensibilizzazione e integrazione. Dalla Festa del Libro alla Biblioteca Vivente, dalle nuove scommesse culturali e turistiche al teatro, l’ultimo spettacolo si è tenuto proprio nel dicembre 2024. Ma le attività culturali non contrastano con l’impegno verso la piena autonomia dei beneficiari, anzi. I minori stranieri non accompagnati, a Sant’Andrea di Conza, fanno registrare una percentuale di inserimento lavorativo del 50 per cento. In pratica uno su due lavora nelle aziende del paese o del circondario: nell’agroalimentare, nelle botteghe, nell’industria. Un grande risultato per beneficiari, associazione e per gli operatori che stanno operando in stretta sinergia con il tessuto imprenditoriale dell’area.