Dalla Viva Voce l’immigrazione oggi…
Un incontro organizzato dall’associazione Rotary Club Avellino Est, al quale hanno partecipato i sindaci e le associazioni del territorio. Moderatore dell’evento il giornalista di TV 2000 Giovanni Masobello e relatore Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 Ottobre, nonché vincitore di una medaglia per l’attivismo sociale al Summit dei Premi Nobel per la pace.
L’Associazione Irpinia 2000 Onlus e i beneficiari SPRAR sono stati invitati al convegno al fine di offrire una testimonianza diretta di quanto accade nei Paesi di provenienza dei ragazzi e soprattutto di condividere le difficoltà, i soprusi ricevuti durante il lungo viaggio che ognuno di loro ha affrontato.
Il convegno si è aperto con la testimonianza di Tareke Brhane, che ha raccontato la sua storia: dalle condizioni in cui viveva in Eritrea fino al riconoscimento della cittadinanza italiana, passando per il viaggio, il riconoscimento dello status di rifugiato e il suo percorso di integrazione in Italia, durante il quale si è sempre battuto per i diritti dei migranti, svolgendo attività di mediatore culturale sia durante gli sbarchi che a supporto dell’équipe medica nei campi di raccolta di ortaggi. È stato presentato inoltre il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”, nato per dare ai giovanissimi una consapevolezza sul tema dei migranti attraverso la scuola, con attività di sensibilizzazione sui processi di accoglienza e di integrazione, incentrate su uno scambio interculturale e di conoscenza reciproca con migranti, richiedenti asilo e rifugiati. A tal fine è stato siglato un Protocollo di intesa tra MIUR, Cittalia e Comitato 3 Ottobre.
Sono poi intervenuti due beneficiari, uno di nazionalità maliana e l’altro gambiana, beneficiari del Progetto Sprar di Bisaccia. Hanno raccontato le loro storie, i motivi che li hanno spinti a lasciare il proprio Paese e quello che hanno dovuto affrontare non solo durante “il lungo viaggio della speranza”, ma anche al loro arrivo in Italia. Il percorso di integrazione non è stato semplice: la battaglia più dura è stata sicuramente quella di abbattere il muro della paura e della diffidenza rispetto al fenomeno migratorio. E’ seguito un dibattito sul tema, durante il quale sono state rivolte ai due ragazzi non solo domande sul loro percorso, ma soprattutto molteplici apprezzamenti su ciò che, con semplici parole, sono riusciti a trasmettere all’assemblea, arricchendo il bagaglio personale di ognuno.