Giornata della Solidarietà
Trovandoci di fronte ragazzi provenienti da diverse parti dell’Africa e per la maggior parte con poca conoscenza dell’italiano si è pensato di utilizzare la dimensione ludica al fine di stimolare il divertimento, la curiosità, la comunicazione, la creatività e soprattutto la condivisione. Il giorno 23 Ottobre 2021 si è organizzata la giornata “GIOCO Solidali o solitari”. Dopo aver diviso i ragazzi in gruppi di 10, ad ogni gruppo sono stati consegnati due fogli. Su uno è scritto la parola “solidali”, sull’altro “solitari”. I ragazzi sono stati invitati a scrivere – aiutandosi con il cellulare – cosa significano per loro i due termini.
Dopo aver condiviso tutte le “definizioni” e averle commentate insieme, è venuto fuori che “solidali” e “solitari” sono parole dal suono simile soprattutto per loro che non parlano bene italiano ma con significati molto diversi.
Viene, dunque, proposto ai ragazzi di fare insieme un viaggio per giungere a scoprire il verosignificato della “solidarietà”.Viene proposto ai ragazzi 10 minuti di riflessione personale su alcune domande: qual è il tuo interesse? Dove dirigi lo sguardo? Guardi chi ti circonda, chi è fuori dalla cerchia familiare, chi abita lontano, chi, pur vivendoti vicino, ti appare lontano perché diverso? Ciò per portarli a capire che per essere solidali bisogna tenere gli occhi aperti sul mondo e confrontarsi con realtà “altre” dalla nostra. Acquisire, in altri termini, l’atteggiamento dell’esploratore: partire, lasciare le proprie sicurezze e certezze, osservare cercando di non
giudicare, incontrare realtà e persone nuove per arricchirsi. Ci vuole moto allenamento! Spesso, infatti ci troviamo nella PIAZZA DELL’IO Per capire facciamo un GIOCO: Immaginiamo di arrivare in una grande piazza, la Piazza dell’IO: bellissima, tutta fiorita, con le panchine, una bella vista, e quello che ad ognuno piace di più. Però è una piazza particolare: c’è posto solo per me. Tutti i ragazzi siedono a terra in cerchio tranne uno che sta al centro in piedi. Questi dirà la frase:
“A me piacciono tutti quelli che….”, indicando una caratteristica (capelli ricci, occhi verdi, camicia bianca, ecc.). Tutti i ragazzi accomunati da quella caratteristica si alzano per occupare un altro posto, diverso dal proprio. Chi sta al centro in piedi approfitta del movimento per procurarsi un posto a sedere. Chi rimane senza posto ripete la dinamica, e così via. Alla fine del gioco facciamo un briefing: se è vero che a ciascuno piace stare al centro del mondo, è vero anche che siamo nati per essere in relazione. Non vogliamo essere discriminati dal gruppo, abbiamo bisogno degli altri, di comunicare, ESSERE ACCOLTI, ASCOLTATI. 08 novembre 2021
RACCONTO: UN’ALTRA STRADA Per andare incontro all’altro, è necessario imboccare una strada nuova, una strada che si apre solo a chi decide di mettere da parte il proprio io per fare spazio all’altro, per accogliere l’altro. Riconoscere che CIASCUNO è “UN ALTRO” per gli altri, un diverso, un povero, uno straniero.
Leggiamo insieme da internet l’articolo “USA-MESSICO, L’altalena che abbatte il muro: la sorpresa al confine”. La storia racconta che a Sunland Park, in New Mexico, dove un alto muro divide il territorio statunitense da quello messicano, Rael e San Fratello hanno installato alcune altalene a bilico dipinte di rosa acceso facendoli passare attraverso il muro. Le persone, tra cui molti bambini, sul lato messicano, quando hanno visto quello che stava accadendo sono accorse a giocare con chi si trovava dall’altra parte del muro. Questo muro è diventato il fulcro delle relazioni Usa-Messico e i bambini e gli adulti sono stati collegati in modo significativo da entrambe le parti con la consapevolezza che le azioni che hanno luogo da una parte hanno una conseguenza diretta dall’altro.
Tramite il Brainstroming vengono poste ai ragazzi alcune domande: quali sono i frutti del farsi prossimo? I ragazzi e gli adulti che hanno partecipato a questa iniziativa delle giostre attraverso il muro, come si sono sentiti? Che frutti hanno visto nascere dalle loro azioni? Se la SOLIDARIETÀ è la strada principale, i suoi frutti sono come una ragnatela di vicoli che partono da esse: gioia, pace, amicizia, accoglienza, incontro, ascolto.
Giornata della Solidarietà
Nei giorni precedenti l’evento si è proceduto ad informare i ragazzi con l’aiuto dell’interprete a distanza e programmare insieme la giornata, dando particolare importanza alle richieste dei ragazzi (preparazione di piatti e dolci tipici). Una volta raccolto le parole scelte dai ragazzi si è passato alla realizzazione del messaggio da consegnare agli ospiti. Di seguito sono mostrate le fasi di tale attività.