Nasce il laboratorio di sartoria sociale di Stazione Goleto e Salvatore Caruso
5.R è frutto del comune intento di promuovere percorsi di inclusione concreti ed è rivolto a persone di varie nazionalità ospitate dal SAI (ex Sprar). “Soltanto attraverso l’autonomia e la capacità di autodeterminazione è possibile realizzare e promuovere percorsi d’integrazione”, fanno sapere gli organizzatori. I partecipanti alle attività sono stati selezionati perché hanno alle spalle un’esperienza sartoriale per tradizione familiare o anche perché nel proprio Paese di origine erano impiegati in questo campo professionale.
“Utilizzare materiali tessili in disuso e logorati ha una doppia valenza. Ridare nuova vita ad un capo di abbigliamento e quindi favorire l’economia circolare, ma anche dare il giusto valore al lavoro artigianale impiegato per ricondizionare ogni singolo pezzo che diventa unico”, queste le parole di Salvatore Caruso.
La prima fase prevedrà la raccolta di indumenti usati non più utilizzati, prevalentemente tele di jeans (pantaloni, camicie, giubbotti), successivamente il materiale raccolto verrà smontato e ricucito dando vita a nuovi prodotti. Una storia che si lega a un utilizzo futuro, passione, voglia di cambiare la propria vita di chi oggi ha chiesto accoglienza in Italia, questi gli ingredienti principali utilizzati per amalgamare il progetto. La bottega di Calitri di Caruso sarà il punto di raccolta dei jeans per chiunque volesse metterli a disposizione dell’iniziativa.