“Più formazione e lavoro per gli stranieri”, opportunità e criticità al convegno Conapi di Avellino

Cooperazione, sviluppo, formazione e inserimento lavorativo delle persone immigrate. Se ne è discusso giovedì 26 settembre presso la Camera di Commercio di Avellino nel convegno di Co.N.A.P.I. e Centro Studi e Ricerche della Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori. Si è parlato di lavoro, formazione, ma anche di sicurezza e di nuove opportunità per le aziende e per i potenziali lavoratori.
Le imprese a vari livelli hanno bisogno di persone, queste ultime hanno bisogno di formarsi per entrare nel sistema produttivo irpino“, come ha sottolineato il presidente del Consorzio ASI di Avellino, Pasquale Pisano. Diversi gli spunti da tavolo dei relatori, per arginare le criticità e intercettare le prospettive, normative e non, che come l’Associazione Irpinia 2000 Onlus cercherà di recepire al meglio perché i momenti di incontro tra datori di lavoro e lavoratori siamo stabili e fruttuosi per tutti.
Molti i dati positivi. L’artigianato è sempre più al femminile, contribuendo così alla rinascita di alcuni settori, come la sartoria o come laboratori di pasticceria e cucina etnica “Settori che – ha sottolineato l’avv. Cinzia Capone – stanno arricchendo la nostra offerta gastronomica , settori che promuovono l’inclusione sociale perché l’immigrazione non deve essere vista come una diversità o minaccia, ma come una risorsa e un’opportunità”.
La crescente domanda delle aziende e la bassa natalità sono elementi che favoriscono l’inserimento degli stranieri in Italia e in particolare nelle province delle aree interne. Ma è necessario, secondo vari relatori, investire sulla conoscenza della lingua italiana. La scarsa conoscenza della lingua è infatti uno dei principali ostacoli all’inserimento lavorativo degli stranieri.

Fondamentali, anche secondo esponenti della Questura di Avellino, le buone prassi sviluppate nei SAI e nei CAS della provincia, con 1400 ingressi totali nell’anno in esame e con la consapevolezza che sia necessario puntare sui minori stranieri non accompagnati relativamente a formazione e lavoro.